Quattro concorsi per l’area occidentale di Napoli – in collaborazione con Giulia de Angelis, Antonino Esposito e Francesco Trapani
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– estratti dei progetti vincitori
– 2013.04.12 “Una Scoria Italiana” – Il Manifesto PDF
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“Le diverse scale territoriali che caratterizzano i quatro concorsi per l’area occidentale, dalla dimensione urbana del viale Giochi del Mediterraneo (2), a quella intermedia di via Diocleziano (3), fino alla scala architettonica del quartiere Cavallegeri (4) o del quartiere di Bagnoli (1), hanno un tema in comune:la progettazione degli spazi colletivi che, in relazione alle indicazioni della variante urbanistica, comporta una riqualificazione urbana diffusa attorno alla piana di Coroglio.”
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Relazione descrittiva – Premessa
Abbiamo davanti agli occhi tante “città tristi”, come direbbe Calvino, e voremmo essere capaci di trasformarle in “città contente”.
Con questo spirito proponiamo le nostre idee per il progetto degli spazi colletivi dell’Area Occidentale di Napoli, convinti che la riqualificazione di essi possa rappresentare il volano capace di avviare un processo di miglioramento della qualità della vita nei quartieri interessati dagli interventi.
Il tema è quello dell’abbattimento delle barriere, dei ricinti, dei muri che soffocano le aree oggetto di concorso, con la successiva ricucitura delle parti, all’interno di un sistema di nuove relazioni spaziali, rappresentative di uno speculare e parallelo sistema di rinnovate relazioni sociali.
Le linee-guida che ispirano le nostre proposte partono da tre considerazioni fondamentali:
– la prima è che dalle “azioni locali”, dai progetti specifici e localizzati, dalle spinte propulsive sapientemente indotte ai “nodi” del territorio, possano derivare risultati concreti di miglioramento, più che dalle pianificazioni e zonizzazioni astratte;
– la seconda è che il semplice soddisfacimento quantitativo degli standards urbanistici realitivi alle attrezzature di interesse comune non basti, se ad esso non si associa la valutazione delle caratteristiche particolari dei luoghi ove si interviene, con gli strumenti che sono peculari dell’architettura;
– la terza è che gli interventi in questo specifico contesto, per essere realizzabili, devono avere caratteristiche tali da renderli economicamente sostenibili, rifuggendo gli sprechi e gli inutili slanci di “grandeur”, e impegnando le risorse disponibili pubbliche e private per fornire risposte ai problemi reali dell’area e dei suoi abitanti: a tal fine si ritiene utile proporre, assieme alla ridefinizione degli spazi e delle attrezzature comuni, l’inserimento di attività di tipo produttivo leggero (ad esempio quelle ad alto contenuto tecnologico) e del terziario avanzato, nonché di piccole parti residenziali, a garanzia della convenienza economica degli interventi.
Interpretiamo i 4 Temi come tasselli distinti, ma interrelati, di un unico mosaico che, una volta completato, possa costituire la premessa indispensabile per i futuri nuovi assetti della zona (Parco area ex Italsider), ritenendo ch qualunque idea di trasformazione e bonifica sia destinata a fallire, se prima non si provveda ad innescare i processi di riqualificazione urbana del contesto.
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1 – Intervento di Riqualificazione Urbana nel Quartiere di Bagnoli
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Bagnoli – vista panoramica dal Posillipo
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proposta progettuale
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Descrizione dell’intervento – Premessa fondamentale della nuova sistemazione dell’area è l’interramento della linea ferroviaria (la futura Linea Metropolitana 8), che attualmente divide il quartiere in due parti distinte.
Il tema progettuale del recupero del rapporto col mare, della ridefinizione dello spazio di Via Maiuri e del riequilibrio spaziale e funzionale di Viale Campi Flegrei va affrontato e risolto attraverso una serie di interventi che forniscano equilibrio e diano le giuste proporzioni ai pieni e ai vuoti dell’ambiente urbano.
A tal fine si prevede:
– la definizione di una nuova Piazza nell’area di Via Maiuri, liberata dalla ferrovia: l’invaso, alberato, pedonalizzato e attrezzato con piccoli elementi pluriuso, troverà il suo proporziamento per effeto della costruzione di nuovi corpi di fabbrica, posti in chiusura dei lati corti della Piazza e a ricucitura del fronte lungo verso il mare; i nuovi edifici ospiteranno attività terziarie e per il quartiere, una sala per la musica e lo spettacolo, uffici amministrativi, residenza e esercizi commerciali, nonché il sistema di risalita con rampe dalla linea ferroviaria.
– Il riuso della ex Stazione, ospitante i servizi per la nuova Stazione sotteranea e della Chiesa posta in corrispondenza del litorale, utilizzabile dalla vicina scuola e, in orari opportuni, dalla collettività.
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stazione di Bagnoli con la nuova piazza
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area mercatino
passeggiata attrezzata lungomare
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– La creazione di un sistema di collegamenti così costituiti: continuazione di Via Silla con una scala/rampa affiancata alla Chiesa fino al littorale, con la realizzazione di un solarium a mare schermato da un piccolo edificio terminale, da adibire a servizio per la balneazione e ristoro, ed una lunga passeggiata con doppie alberature e sedute; collegamento a rampa con l’area del mercatino, riqualificata e attrezzata con strutture leggere poste su tre differenti piani orizzontali, che si collegano a Via Boezio con una dolce scarpata attrezzata con sedute, con creazione di una “promenade” panoramica aperta sul mare di Nisida.
– La creazione di due aree di parcheggio in prossimità della zona mercatale.
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Si rilevi che la scelta di privilegiare una Piazza ‘chiusa’ rispetto ad una tipologia più aperta nasce da una duplice considerazione: da un lato conferire allo spazio le dimensioni più apprpriate rispetto al contesto in cui esso è inserito (si pensi che, in caso contrario, la piazza sarebbe più lunga, ad esempio, di Piazza Navona a Roma!), e dall’altro proteggere l’abitato dai venti dominanti del luogo.
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inquadramento urbanistica
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2 – Riassetto dell’Area Interessata dal Viale Giochi del Mediterraneo
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panoramica
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proposta progettuale
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Descrizione dell’intervento – Nell’affrontare quessto tema progettuale immediatamente si rileva come l’area d’intervento presenti mediocri caratteristiche di “identità urbana”, configurandosi come luogo marginale, nonostante il Viale del Mediterraneo colleghi due zone (Mostra e NATO) dotate di notevoli potenzialità di sviluppo futuro, anche alla luce delle previsioni urbanistiche in itenere.
La necessità di recuperare un rapporto col mare, di ridefinire l’invaso viario dal punto di vista spaziale e funzionale, e di incrementare e riequilibrare la dotazione di spazi collettivi nel comparto, viene affrontato cercando di ricucire l’area con il contesto circostante.
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A tal fine si prevede:
– ridimensionamento del Viale, trasformato in via panoramica “costruita” dalla Mostra d’Oltremare alla NATO: la riduzione della sezione stradale avviene inserendo dei corpi di fabbrica a cortina sul lato a valle, adibiti ad attività terziarie e residenza, schermati da un filare di alberi;
– realizzazione di una “promenade” pedonale a quota 40.00 sulla copertura dei nuovi edifici, collegata in correspondenza della NATO da un lato con la Stazione Bagnoli Nord e l’annesso parcheggio interrato, e dall’altro con il “sentiero” verso Monte Luise e il mare;
– attrezzature delle 3 aree al contorno dell’asse, con la previsione di: 1) parcheggi, verde attrezzato e verde di salvaguardia; 2) verde di salvaguardia; 3) attrezzature comuni (eventualmente anche a carattere scolastico).
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sezione a – NATO, parcheggio, intercambio nodale, Stazione di Bagnoli alto, viale Campi Flegrei
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sezione b – NATO, Promenade edificato, abitazione, Metropolitana
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sezione c – NATO, Promenade, abitazione
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sezione d – Promenade, Via Antonio Becarelli, abitazione
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sezione e – Promenade, parco
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sezione f – Nuovo edificio per l’istruzione, Teatro tenda, (Palazzetto dello sport)
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Si rilevi come il progetto preveda anche il completamento dell’area NATO, immaginata libera dalle funzioni militari, restituita e reintegrata nel tessuto urbano; in quest’ottica futura assume particolare importanza la proposta di collegamento Monte Luise – Stazione Bagnoli – Viale Campi Flegrei – Nuova Piazza Maiuri – mare.
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inquadramento urbanistico
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3 – Riqualificazione urbana della zona di via Diocleziano
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panoramica
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proposta progettuale
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Descrizione dell’intervento – Appare evidente, dall’analisi degli spazi oggetto di concorso, come il tema della riqualificazione urbana della zona di Via Diocleziano possa inquadrarsi nelle procedure tipiche del recupero delle cosidette “aree dismesse“, rappresentate nel nostro caso dall’area di sedime ferroviaria (tram e Cumana) che divide in maniera netta e impenetrabile l’ambiente urbano.
Il recupero di tali spazi alla vita della città passa attraverso la creazione di una rete di nuove interconnessioni e collegamenti (e il ripristino delle esistenti), nonché l’inserimento di attrezzature colletive.
La necessità di ridefinizione coerente e funzionale degli spazi si traduce in un insieme sistematico di interventi, compatibili con il Piano dei Trasporti Comunali 2011, così articolati:
– ridimensionamento delle sedi stradali secondo una sezione larga 9 mt., alberata e ciclabile, dotata di ampi marciapiedi e di piazzole laterali per la sosta degli autobus.
– Attrezzatura dell’area prima occupato dai binari con verde pubblico e spazi pedonali.
– Creazione di cinque connessioni fra i due assi di Via Diocleziano e Viale Kennedy (continuazione Via Formisano, continuazione Via Labriola, Nuova Traversa di fronte Edenlandia, Via Barbaglio, Via Illuminato).
-Creazione di nuove piazze per il quartiere (antistante edificio ex Telecom, in corrispondenza dell’incrocio con Cavalleggeri, sulla Nuova Traversa in continuazione di Via Barbaglio, presso la ex Stazione della Funivia, alle spalle del nuovo edificio di fronte Edenlandia, in corrispondenza della Rotonda di Cavalleggeri, su Via Formisano).
– Sistemazione del Nodo di interscambio linea metro 2 – linea metro 8 – autobus di Cavalleggeri.
– Realizzazione di nuove aree verdi, per il gioco e per lo sport, nonché di una sala cinematografica Multiplex presso l’incrocio con Cavalleggeri.
– Recupero con destinazione di centro culturale dell’edificio ex Stazione Funivia.
– Demolizione del corpo di fabbrica alle spalle della Stazione con recupero a verde dell’area di sedime della Funivia.
– Ricucitura del tessuto urbano in correspondenza dell’edificio già demolito sulla continuazione di Via Labriola, con costruzione di un nuovo corpo di fabbrica (max 5 piani).
– Recupero delle facciate sud degli edifici a “curtai-wall” al fine di un migliore funzionamento energetico.
– Realizzazione di nuovi edifici da destinare ad attività produttive, laboratori e residenze annesse, con parcheggi interrati (500 posti per due livelli da 250).
– Messa in opera di un muro di sostegno con adiacente parcheggio a raso fino al tunnel per Bagnoli.
– Completamento dell’alberatura su Viale Kennedy, ed eliminazione dei sovrapassi (sostituiti da un tradizionale sistema di semafori).
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Bivio per Cavalleggeri a rotatoria
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Nuova Piazza antestante ex Telecom
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Fermata Autobus
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Viale J.F. Kennedy alle spalle del nuovo edificio
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Strada ciclabile e alberata
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Nuovo muro di sostegno anti-rumore
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Per ciò che concerne le aree esterne al perimetro del concorso si prevede la ristrutturazione urbanistica, specificando inoltre che:
– appare logico prevedere l’inserimento della Stazione e dei binari della Linea Metropolitana 7 dal lato Mostra, meno urbanizzato;
– i parcheggi per la Mostra d’Oltremare vanno realizzati all’interno della stessa, senza gravare sulle aree pubbliche limitrofe.
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Inquadramento urbanistico
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“Motivazioni della Giuria – Il progetto viene menzionato per la particolare attenzione posta all’unitarietà del disegno urbano prevedendo l’abbattimento delle barriere, dei recinti, dei muri che soffocano le aree oggetto del concorso. La successiva ricucitura delle parti avviene attraverso l’individuazione di un nuovo impianto urbano con un reticolo stradale completamente innovativo derivante dalla eliminazione delle barriere ferroviarie, e che consente un alto numero di connessioni tra Cavalleggeri d’Aosta, via Diocleziano, la nuova strada sulla ferrovia Cumana e viale Kennedy.”
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4 – Realizzazione di nuovi spazi sociali nel rione Cavalleggeri
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panoramica
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proposta progettuale
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Descrizione dell’intervento – L’area oggetto di concorso, sita nel Rione Cavalleggeri, è contradistinta dalla presenza dell’ex Aula Bunker, oggi dismessa, per quale è previsto il riutilizzo come attrezzatura pubblica.
Tale area, collegata ad altri due lotti contigui, costituisce il centro di un complesso urbano caratterizzato dal fatto che in esso trovano sito vari edifici scolastici, attualmente scollegati e disarticolati dal contesto.
Il recupero della zona riveste particoöare valenza in considerzione del fatto che essa risulta essere baricentrica rispetto ai plessi scolastici presenti.
L’idea-guida della nostra proposta è quella di interpretare il comparto come un vero e proprio “campus” integrato e aperto alla città, attrezzato con aree verdi, diretto prolungamento del verde esistente che scende dal declivio di Posillipo, e che qui assume forma urbana.
Lo schema degli interventi previsti è il seguente:
– recupero dell’edificio ex Aula Bunker, con la sola demolizione della tettoia e del corpo di fabbrica della portineria; il riuso del manufatto dovrà prevedere, tra l’atro, la ristemazione delle facciate con un sistema ad alto risparmio energetico, ed il suo utilizzo al servizio dell’istruzione e come Centro di Quartiere.
– Completamento della cortina su Via Calleggeri, con inserimento di un Ostello per la Gioventù.
– Creazione di una zona verde con fontana, collegata all’area di sedime recuperata ed attrezzata dell’ex Funivia.
– Realizzazione di aree per il gioco, lo sport, lo svago, così articolate: alle spalle dell’ex Aula Bunker, presso l’Ostello della Gioventù e verso Via Cincinnato.
– Riutilizzo del piccolo fabbricato su Via Campegna, al servizio dell’area gioco bambini.
– Ripristino del collegamento, parallelo a Via Cincinnato, tra Via Campegna e Via Cavalleggeri.
– Eliminazione di tutte le superfetazioni (tettoie in lamiera) e conservazione del verde agricolo esistente (alberi da frutta).
– Previsione di una fermata autobus su Via Cavalleggeri prima di Piazza Neghelli.
Per ciò che concerne le aree esterne al perimetro del concorso si prevede la risistemazione viaria di Via Cavalleggeri e Duca D’Aosta, con messa in sito di alberature a filari.
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Nuovo centro del quartiere – vista da Via Cavalleggeri
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Piazza ex bunker – nuovo investimento di facciate
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Parco urbano – visto da Piazza Neghelli
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Vista dalla nuova copertura dei parcheggi verso Via Cincinnato
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Inquadramento urbanistico
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“Motivazione della Giuria – Sfruttando l’alineamento con una delle strade esistente il progetto individua una maglia ordinatrice.
Nella soluzione vengono indicate le destinazioni d’uso degli spazi aperti, ma le correspondenti soluzioni architettoniche non risultano altretanto definite.”
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Costi di realizzazione, gestione e manutenzione – La filosofia degli progetti è quella di contenere massimamente i costi di realizzazione, gestione e manutenzione, operando scelte programmatiche precise, così riassumibili:
– utilizzo di materiali e tipologie costruttive moderne (strutture leggere, elementi prefabricati, etc.), dotate do ottime caratteristiche formali e funzionali, ma di semplice ed economica messa in opera.
– Riduzione al minimo dei costi di manutenzione, per effeto dei materiali e delle tipologie costruttive ippotizzate, dotate di elevate caratteristiche di resistenza e durata, efficienti dal punto di vista energetico ed ecologico.
– Ricorso all’istituto della “public/private partnership, PPP“, capace di attirare capitali privati da investire nei progetti, sfruttando principalmente le possibilità di inserimento di attività terziarie e produttive.
– Utilizzo dei fondi derivanti dagli oneri di urbanizzazione e costruzione afferenti alle nuove edificazioni per finanziare parti delle opere pubbliche progettate.
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PRESENTATA LA PROPOSTA D’INTERESSE: TRASLOCA CITTÀ DELLA SCIENZA?
Il Comune: nell’ex Nato la nuova Bagnoli
Presentata la proposta d’interesse: trasloca Città della Scienza?
Questa mattina, il Comune di Napoli ha depositato una proposta di interesse per l’ex base Nato. Il Comune, stando a quanto dichiara il comunicato dell’ufficio stampa, sarebbe interessato a recuperare il complesso per creare un parco con attività sportive, culturali e turistiche rivolte soprattutto ai giovani. In pratica, l’idea è di spostare Città della Scienza da Bagnoli all’ex base Nato.Il progetto deve essere maturato negli ultimi giorni, visto che a dicembre Caldoro voleva traslocarvi gli uffici della Regione. La Fondazione Banco Napoli, proprietaria del complesso ex Nato, invitò quindi ad avanzare una proposta concreta. Da Santa Lucia non è però arrivato nulla. Così è stata aperta la porta a manifestazioni di interesse per chi volesse utilizzare il complesso.
È in questa traccia che si iscrive il progetto lanciato oggi dal Comune. Come mai un cambio di rotta così vistoso? C’è forse l’esigenza di lasciarsi alle spalle il progetto di Città della Scienza, andato letteralmente in fumo? E se sì, perché?
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Quando sarà prevista la realizzazione? Sono di Cavalleggeri d’Aosta e vedere quell’Aula Bunker marcire sotto gl’occhi di tutti è un pugno nello stomaco. Confido nel Vostro Progetto.
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caro Stefano Pugliese,
i quattro progetti sono dal 1999 – nulla è stato fatto finora (o quasi) e il futuro è scritto nelle stelle;
comunque è un onore per noi che vi piace il progetto;
complimenti per il vostro sito, saluti,
ben
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BAGNOLI – ITALIA, AMBIENTE
La città che teme la spiaggia
ANDREA FABOZZI 12.04.2013
La magistratura sequestra l’area dell’ex Italsider e dell’ex Eternit. 107 milioni di euro spesi per una bonifica forse mai avvenuta.
Intervista a Vezio De Lucia:
«Bagnolifutura va sciolta, è feudo dei partiti», dice l’urbanista che ha redatto il piano. E Città della Scienza va ricostruita dall’altro lato della linea di costa
Un’amministrazione memorabile e il suo prodotto più rivoluzionario. Il ricordo della prima giunta Bassolino è legato alla variante per Bagnoli e l’urbanista che quel piano ha preparato, Vezio De Lucia, ne è il custode. Piuttosto arrabbiato. «Le responsabilità penali – dice commentando il sequestro di ieri – andranno accertate. L’inchiesta della magistratura sembra molto fondata, ma non bisogna distrarsi dalle responsabilità politiche».
Quali sono?
Bagnolifutura ha finito con l’essere un feudo a disposizione dei partiti. È vissuta in se stessa e ha consentito alle varie amministrazioni – tutte: Bassolino, Iervolino e De Magistris, ciascuna per la sua parte – di disinteressarsi di Bagnoli. Che invece doveva essere uno dei pensieri centrali della politica napoletana. Non voglio prendermela con lo strumento in sé della società di trasformazione urbana, in qualche altro posto sul modello francese ha funzionato. Ma a Napoli ha finito col non dare conto a nessuno e nessuno le ha chiesto conto. Adesso Bagnolifutura va sciolta.
La giunta chiede altri fondi, ma la magistratura ritiene che quelli spesi fin qui siano serviti addirittura ad aumentare l’inquinamento.
È evidente che il problema non può essere ridotto a una questione di finanziamenti. Il ritardo è immane e insopportabile. Cominciai a occuparmi di Bagnoli esattamente venti anni fa. Non è possibile che sia stato fatto così poco e così male. I paragoni sono sempre difficili, ma il Guggenheim di Bilbao si è fatto, bonifica e museo, in sette anni. No, non è un problema di fondi, ma di cultura della città.
In che senso?
La città, e per essa la politica e l’amministrazione, hanno sempre visto Bagnoli con l’horror vacui. L’idea di base del grande parco pubblico e della spiaggia non è mai stata condivisa fino in fondo. Dalla classe imprenditoriale e dai costruttori, e si capisce, ma non solo. Napoli non riesce a liberarsi dalla cultura del cemento. Il parco di 120 ettari sarebbe più o meno come Villa Borghese, che fu regalata a Roma quando la città aveva poche centinaia di migliaia di abitanti. Ferrara gestisce un parco di 1.200 ettari. E invece il fior fiore dei sapienti e degli amministratori di Napoli ripete che a Bagnoli non ce lo possiamo permettere.
Eppure la gran parte dei bagnolesi, e dei napoletani, quelli che come dice uno slogan efficace hanno un costume ma non una barca, frequentano quel mare con avidità. Nonostante il fondale e le sabbie restino inquinate, e la colmata sia ancora lì.
Secondo me questo desiderio non è rappresentato e nemmeno raccolto dall’amministrazione comunale. La spiaggia pubblica non l’accettano. Secondo me, mi auguro di sbagliare ma non lo credo, si sta aspettando l’occasione per rimettere tutto in discussione. L’abbiamo visto ai tempi della Coppa America. Allora sembrava di sentire il sospiro di sollievo, «finalmente ci liberiamo dell’incubo del parco». Il punto è che la politica dovrebbe orientare la città, non può essere a rimorchio di una malintesa opinione pubblica. Se no prevale il peggio. Il primo Bassolino praticamente impose il progetto, ricordo un’assemblea sulla spiaggia nel ’94 con i caschi gialli in cui annunciò che avremmo fatto lì il più grande parco pubblico della città. Non prese i fischi, temuti, ma un’ovazione. Lui, operaista, era riuscito a spiegare la nostra idea di risarcimento ai cittadini.
Realisticamente, si può ancora fare la bonifica?
Assolutamente sì. Niente è perduto, vorrei essere chiaro. L’area è ancora pubblica, il piano è ancora quello, si deve solo decidere di metterlo in atto. Una delle cose fondamentali da fare sarebbe aprire subito i fornici del ponte che collega Nisida. Adesso lì l’acqua ristagna, si dovrebbe riaprire alla libera espansione delle maree. È chiaro che così salta il porto, ma vogliamo difendere l’interesse dei napoletani e il loro diritto alla spiaggia o gli interessi di chi gestisce un porto abusivo?
Ultima domanda, Città della Scienza. Va ricostruita lì dov’è, sulla spiaggia?
Assolutamente no, per tutti i motivi che ho spiegato. Coroglio deve tornare ad esser la spiaggia dei napoletani, è questo il primo punto del nostro piano, quello in vigore. Città della Scienza crebbe grazie a un cospicuo finanziamento pubblico contemporaneamente all’approvazione della variante per Bagnoli, che non la prevede. Non poteva star lì, ma ci furono appelli di premi Nobel contro l’amministrazione di Napoli. Alla fine si firmò un accordo di programma che prevede che una volta ammortizzati i capitali investiti, Città della Scienza andava demolita e ricostruita al di là della strada. Dove già c’è una parte delle strutture. A questo punto, dopo l’incendio, non vedo il problema. Si ricostruisca più bella e più grande di prima, ma dall’altro lato della spiaggia. C’è tutto lo spazio che serve.
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